Articolo del 22/07/2024
Durante l’estate, molte persone praticano sport come nuoto, windsurf, kitesurf, beach volley, beach soccer, tennis e arrampicata. Queste attività richiedono un frequente utilizzo delle spalle, spesso con movimenti ripetuti delle braccia sopra la testa, che possono causare micro traumi ripetuti a carico di questa articolazioni oppure possono verificarsi durante l’attività sportiva eventi traumatici acuti (traumi distorsivi o contusivi).
Le strutture anatomiche coinvolte in questi traumatismi dipendono dalla dinamica dell’evento e dall’età della persona. Una lesione frequente della spalla è la lussazione dell’articolazione gleno-omerale
Ma perché la spalla è così soggetta a instabilità? Come si possono prevenire i traumi?
Approfondiamo l’argomento con il Dottor Vitullo, ortopedico e specialista della spalla in Ars Medica
La testa dell’omero è circa tre volte più grande della superficie della glena. Nonostante la presenza di un labbro articolare e di una capsula con i suoi legamenti, insieme ad altre strutture e fattori neuromuscolari che ne migliorano la stabilità, l’articolazione della spalla rimane sempre a rischio.
Nei giovani, specialmente coloro che praticano sport di contatto o sport overhead, (cioè quegli sport dove la braccia vengono sollevate sopra la testa in modo ripetuto durante la pratica) frequentemente la spalla va incontro ad una micro-instabilità anteriore per sollecitazioni ripetute delle strutture capsule-legamentose. In altri casi in seguito ad un evento traumatico acuto può verificarsi una lussazione anteriore della spalla con distacco del labbro antero-inferiore; questa è una lesione molto frequente
Dopo i 40 anni, a causa della degenerazione naturale dei tendini, i traumi della spalla possono coinvolgere, oltre alle strutture capsulo-legamentose, anche i tendini della cuffia dei rotatori.
Traumi alla spalla: quanto è importante una diagnosi tempestiva?
In ogni caso, in un trauma della spalla una diagnosi tempestiva è fondamentale; un’adeguata valutazione clinica di queste condizioni post-traumatiche, che identifichi eventuali deformità, valuti il movimento della spalla e la sua funzione neurologica, permetterà di effettuare una diagnosi clinica avvalendosi anche di esami strumentali (Rx, TAC, RMN).
Quando si interviene chirurgicamente? E quali sono i tempi di recupero?
In caso di lussazione, eseguita una Rx, la spalla va ridotta in urgenza in ambiente sanitario spesso in anestesia; la spalla viene immobilizzata con un tutore per un periodo di 20 giorni. È importante seguire una fisioterapia mirata per recuperare completamente il movimento e la funzionalità della spalla nelle successive settimane. In alcuni casi di frattura-lussazione con frattura della glena è necessario operare in acuto la spalla per stabilizzare la frattura e garantire una stabilità futura all’articolazione.
Per i pazienti, che dopo un primo episodio di lussazione presentano nuovi episodi recidivanti, è raccomandato un intervento chirurgico. Le tecniche chirurgiche per stabilizzare e/o riparare le lesioni ( capsuloplastica) sono principalmente artroscopiche o mini-invasive. La scelta della tecnica dipende da vari fattori, tra cui l’età, il tipo di sport praticato, la presenza di iperlassità e deficit ossei.
La prospettiva di dover affrontare trattamenti specifici con periodi di riabilitazione più o meno lunghi (3-6 mesi) può scoraggiare alcuni pazienti dal consultare subito uno specialista. Tuttavia, spesso è proprio il ritardo nella diagnosi che porta all’aggravarsi di situazioni che, se trattate tempestivamente, possono essere risolte, permettendo una completa guarigione dell’articolazione.
Quali consigli può dare alle persone per potersi divertire in sicurezza anche in vacanza?
Per evitare traumi durante le vacanze è importantissimo:
- fare riscaldamento e stretching, prima di iniziare qualsiasi attività sportiva, per preparare muscoli e articolazioni all’esercizio.
- indossare il giusto equipaggiamento protettivo, come caschi, ginocchiere e spalliere, a seconda dello sport praticato, può ridurre significativamente il rischio di infortuni.
- conoscere e utilizzare le tecniche corrette per lo sport praticato. Prendere lezioni o fare pratica con un istruttore può essere molto utile.
- non esagerare con l’intensità e la durata dell’attività fisica, aumentare gradualmente la difficoltà e la durata dell’allenamento può prevenire lesioni da sovraccarico.
- riconoscere i segnali di affaticamento o dolore e fermarsi immediatamente per evitare di peggiorare eventuali lesioni.
- pianificare i giorni di riposo nelle attività sportive per permettere al corpo di recuperare e prevenire lesioni.