Articolo del 24/09/2024
A cosa serve la TAC? Quali tipologie di Tac possono essere effettuate in Ars Medica?
La TC (Tomografia Computerizzata) è un esame diagnostico che serve a individuare e diagnosticare una vasta gamma di condizioni, tra cui tumori, infezioni, fratture ossee, malattie vascolari, e altre patologie.
In Ars Medica è possibile effettuare tutte le tipologie di esami TC, sia con che senza mdc, dalla testa ai piedi.
In particolare, tra le altre, è possibile eseguire:
-screening del tumore al polmone con studio low-dose del torace;
– screening del carcinoma del colon retto con la colonscopia virtuale;
– Diagnosi precoce di malattia coronarica con esame cardio-TC.
Inoltre è possibile eseguire tutti i tipi di studio vascolare dai vasi intracranici agli arti inferiori con scansioni molto rapide (pochi secondi), a bassa dose radiante.
Il Dottor Armando Fusco, medico radiologo e responsabile della Diagnostica per Immagini in Ars Medica risponde alle domande più frequenti
Quanto dura una TAC?
La durata di una TAC varia in base al tipo di esame e all’area del corpo da esaminare, generalmente il tempo di scansione effettiva varia da pochi secondi a 5 minuti, considerando anche il posizionamento del paziente e le pratiche per predisporre la successiva somministrazione di mezzo di contrasto, allora si può considerare una durata tra i 10 e i 20 minuti.
Devo prepararmi in qualche modo per una TAC?
La preparazione per una TAC dipende dal tipo di esame e dall’uso o meno del mezzo di contrasto. Per una TC senza mezzo di contrasto normalmente non è richiesta nessuna preparazione.
Per la TC con mezzo di contrasto invece è necessario un digiuno di 4-6 ore prima dell’esame.
È necessario portare i valori ematici della creatininemia per verificare la corretta funzionalità renale.
In caso il paziente avesse una storia accertata di allergia al mezzo di contrasto orfano-iodato, è necessario eseguire una terapia desensibilizzante che in Ars Medica viene comunicata contestualmente alla prenotazione dell’esame, se il paziente riferisce tale problematica.
La Tac è dannosa per il feto, per questo si cercherà di evitare l’esame o adottare misure di protezione.
Ci sono rischi associati alla TAC?
La TC è un esame sicuro, rapido ed indolore.
Tuttavia la TAC utilizza raggi X, una forma di “radiazione ionizzanti” che è generalmente bassa e regolata per minimizzare i rischi, un’esposizione ripetuta o eccessiva può aumentare il rischio di incorrere in danni cellulari nel lungo periodo, che possono poi portare a patologie più gravi come neoplasie. Per questo motivo, è necessario evitare esami inutili e di limitare l’esposizione, specialmente in bambini e donne in gravidanza.
Ulteriore rischio è l’eventuale allergia al mdc, che seppur rara, può manifestarsi con diversi sintomi e diversa intensità. Queste possono variare da lievi (prurito, eruzioni cutanee) a più gravi, come difficoltà respiratorie o shock anafilattico, anche se questi casi sono molto rari.
In generale la sensazione comune che il paziente può provare durante la somministrazione del mezzo di contrasto è un calore generalizzato a tutto il corpo.
In Ars Medica si garantisce assistenza prima, durante e dopo l’esecuzione dell’esame da parte del personale medico e paramedico specializzato. I benefici diagnostici di una TAC superano i rischi, specialmente se l’esame è necessario per identificare condizioni gravi o per monitorare trattamenti.
Quando riceverò i risultati della TAC?
In Ars Medica il risultato della TC sarà dato entro 24 ore dall’esecuzione dell’esame, per dare il tempo al Medico Radiologo di interpretare le immagini, che spesso verranno processate dal medico stesso utilizzando sofisticati software di post-processing. Tutto ciò fine di ottenere ricostruzioni multiplanari e 3D, che permettono di analizzare in modo dettagliato tutti i reperti che un esame così approfondito può fornirci.
È possibile, ad esempio, navigare organi cavi come il colon mediante l’utilizzo di immagini tridimensionali oppure quantificare la volumetria dei noduli polmonari per eseguire uno screening più preciso, piuttosto che caratterizzare la placca coronarica.
Posso fare la TAC se sono incinta?
In generale, la TC durante la gravidanza è sconsigliata. L’esposizione ai raggi X può rappresentare un rischio per il feto, specialmente durante il primo trimestre, quando gli organi del bambino si stanno sviluppando.
La TAC può essere eseguita se il beneficio dell’esame supera i potenziali rischi, ovvero avviene in situazioni in cui la TAC è necessaria per diagnosticare una condizione grave o potenzialmente letale per la madre, che potrebbe richiedere un trattamento immediato.
Se la TAC è strettamente necessaria, verranno adottate tutte le precauzioni per proteggere il feto, come l’uso di schermature di piombo sull’addome, per ridurre al minimo l’esposizione alle radiazioni.
Se la TAC deve essere eseguita in aree del corpo lontane dall’addome, come la testa, il torace o le estremità, il rischio per il feto è minore, poiché l’esposizione diretta sarà limitata, seppure è assolutamente necessario utilizzare tutti i presidi a disposizione per schermare le radiazioni che potrebbero raggiungere il feto, ad esempio avvolgendo l’addome della donna con camici piombati.
È sempre necessario da parte della paziente informare il medico radiologo dell’eventuale possibilità di essere in gravidanza.
Devo rimuovere gioielli o indossare abiti specifici per la TAC?
Sì, prima di sottoporsi ad una TC è consigliato rimuovere oggetti metallici localizzati sulla regione anatomica di studio per evitati artefatti di immagine che possano ridurre il potere diagnostico dell’esame.
Posso fare la TAC se ho impianti metallici nel corpo?
In caso di dispositivi medici metallici (come impianti dentali, pacemaker, o placche metalliche) l’esame può essere eseguito senza problemi di sicurezza per il paziente. Gli artefatti dovuti a tali device possono essere ridotti con sofisticati software in fase di processazione delle immagini di cui la clinica Ars Medica è fornita.
Quali sono le differenze tra TAC e risonanza magnetica?
La TC e la RM sono due tecniche di imaging diagnostico che si differenziano principalmente per il principio di funzionamento, l’applicazione clinica ed il tipo di informazioni che forniscono. La TAC utilizza raggi X per ottenere immagini dettagliate del corpo. Le radiazioni attraversano i tessuti e vengono catturate da sensori che producono immagini tridimensionali relative a volume e delle strutture interne.
La Risonanza magnetica (RM) utilizza campi magnetici ed onde radio per generare immagini. Non espone il paziente a radiazioni ionizzanti.
La TAC permette uno studio dettagliato delle ossa, dei polmoni, dei vasi sanguigni e delle strutture solide. Fornisce inoltre informazioni rapide e precise, soprattutto in situazioni di emergenza.
La RM, trova applicazione nello studio del sistema nervoso centrale (cervello), del midollo spinale, dei muscoli, dei tendini, dei legamenti e degli organi addominali. Le immagini della RM offrono un dettaglio superiore per quanto riguarda le strutture anatomiche complesse ed i tessuti molli.