Articolo del 04/11/2024
La risonanza magnetica mammaria, (RMM) rappresenta oggi uno degli strumenti per la diagnosi e il monitoraggio delle patologie mammarie. Grazie alla sua elevata sensibilità, è in grado di individuare anomalie che possono sfuggire ad altre tecniche di imaging, come la mammografia e l’ecografia, diventando così un esame di riferimento soprattutto per i pazienti a rischio elevato di tumori al seno o con tessuti mammari densi. Tuttavia, per garantire risultati accurati e affidabili, è essenziale che la paziente sia adeguatamente preparata e che siano completati alcuni esami preliminari. Questi esami, che includono spesso test di laboratorio e un’attenta valutazione del quadro clinico, non solo permettono di ottimizzare la qualità delle immagini, ma anche di ridurre i rischi e le controindicazioni legate alla procedura.
1-Perché è fondamentale la risonanza mammaria oltre alla mammografia?
E quando è indicato effettuarla?
Approfondiamo l’argomento con la Dottoressa Valeria Martinelli, radiologa senologa in Ars Medica.
La risonanza mammaria è un esame di II livello che va ad approfondire un sospetto evidenziato al preliminare mammografico ed ecografico o anche a solo uno dei due; quindi serve per confermare o eliminare un eventuale sospetto di patologia e lo fa grazie alla sua sensibilità.
Fondamentale è l’utilizzo del mezzo di contrasto, senza il quale l’esame servirebbe a poco, anzi quasi a nulla se non alla semplice valutazione dell’integrità di un’eventuale presenza di protesi mammarie, ma non sarebbe sufficiente per la valutazione ghiandolare.
Infatti il mezzo di contrasto ci fornisce informazioni sulla vascolarizzazione del nodulo o dell’eventuale area da indagare. In base all’avidità con cui l’area incriminata assume il contrasto e quindi si potenzia, possiamo tracciare delle curve, intensità/tempo che delineano tre tipologie differenti di quadri diagnostici: benigno, maligno ed indeterminato.
In base a queste caratteristiche si decide poi come procedere. In caso di benignità e quindi negatività dell’esame l’iter in genere si conclude rimandando la paziente a successive rivalutazioni mammografiche ed ecografiche anche con cadenze temporali differenti rispetto al classico annuale.
In caso di malignità possiamo contestualmente valutare una stadiazione locoregionale di malattia, fondamentale per il planning terapeutico (chirurgico ed oncologico).
In caso di quadro indeterminato focalizzare l’area da sottoporre ad approfondimento bioptico.
La risonanza trova anche la sua applicazione nelle rivalutazioni post-terapia per esempio a seguito di chemioterapia neoadouvante, ovvero prima dell’intervento volta alla riduzione dimensionale della massa tumorale
2-É un esame invasivo?
La risonanza magnetica mammaria non è un esame particolarmente invasivo.
Richiede il mantenimento di una posizione obbligata per una trentina di minuti (paziente prona sul lettino) e il posizionamento di un ago cannula per l’iniezione del mezzo di contrasto
3–Ci sono rischi quando si utilizza il mezzo di contrasto?
L’uso del mezzo di contrasto nella risonanza magnetica mammaria migliora la visibilità delle lesioni, ma comporta alcuni rischi. Tra questi ci sono le possibili reazioni allergiche, il rischio di tossicità per chi ha problemi renali e l’accumulo di tracce di gadolinio nel corpo dopo esposizioni ripetute. Possono verificarsi sensazioni di nausea e mal di testa, ma di solito temporanei. In presenza di alcune condizioni come gravidanza e allattamento, sarà necessaria un’attenta valutazione medica individuale, per minimizzare i rischi e rendere l’esame sicuro ed efficace.
4– Quali sono i vantaggi nell’effettuare la risonanza magnetica mammaria in Ars Medica e perché affidarsi alla Diagnostica per Immagini della Clinica Ars Medica?
I vantaggi dello svolgere la risonanza presso la Clinica Ars Medica sono sicuramente la possibilità di eseguire l’esame con apparecchiature d’avanguardia, che permettono una buona riuscita dell’esame e una rielaborazione delle immagini con l’esecuzione delle curve fondamentali nel processo diagnostico.
Svolgere questo esame da noi permette alla paziente in caso di positività di poter proseguire l’iter diagnostico direttamente in struttura, effettuando biopsia, valutazione chirurgica, oncologica e anche radioterapica grazie all’ampia offerta di specialità offerte dalla struttura dimezzando i tempi e garantendo alla paziente di essere presa in carico da una vera e proprio unità senologica.