Articolo del 17/07/2024
La salute della tiroide è fondamentale per il benessere generale, poiché questa piccola ghiandola situata nella parte anteriore del collo produce ormoni essenziali per il metabolismo del corpo. Quando la tiroide non funziona correttamente, può causare una serie di disturbi che influenzano varie funzioni corporee, dalla regolazione del peso al ritmo cardiaco. Per diagnosticare e monitorare le condizioni della tiroide, è necessario sottoporsi a una serie di esami specifici che variano in complessità e finalità.
In questo articolo, discuteremo dei principali esami per la tiroide insieme alla Prof.ssa Grilli, endocrinologa e tireologa in Ars Medica.
La Prof.ssa ci guiderà attraverso i vari test disponibili, spiegando come ciascuno di essi contribuisce a valutare la salute della tiroide e a individuare eventuali patologie.
Quali sono gli esami per la tiroide?
La tiroide si studia con diversi esami, dai più semplici ai più articolati. I primi servono a dimostrare la funzionalità della ghiandola, facendo eseguire al paziente, il dosaggio degli ormoni tiroidei e per vedere la funzionalità tiroidea e poi il dosaggio degli anticorpi contro la tiroide, che denunceranno così quella che è un’infiammazione della ghiandola che può portare all’ipertiroidismo.
Successivamente si farà l’ecografia tiroidea che mette in evidenza la morfologia delle ghiandole stesse, la presenza o meno dei noduli tiroide e se ci sono delle alterazioni che rivelano un’infiammazione in corso o pregressa.
Quali sono gli esami di maggior approfondimento di secondo livello?
SI potrà procedere successivamente con degli esami ancora più approfonditi, come per esempio, se ci sono dei noduli tiroidei, con l’agoaspirato. L’agoaspirato è una metodica mininvasiva e innocua:
Si preleva materiale del nodulo presente e questo materiale viene esaminato da un punto di vista citologico, fornendo quella che è la diagnosi da natura della malattia, quindi da qui si procederà al trattamento, oppure all’indicazione e ulteriore accertamenti.
Per esempio, pur se non è consuetudine, si può fare una scintigrafia tiroidea, per mettere in evidenza la funzionalità del nodulo, cioè come capta il mezzo di contrasto e quindi sapere se è un nodulo caldo o un nodulo freddo