osteoporosi e fratture

Articolo del 18/09/2024

Le fratture vertebrali rappresentano un problema di crescente rilevanza, soprattutto nell’ambito delle patologie legate alla fragilità ossea. Questo tipo di fratture può manifestarsi in modi diversi a seconda della loro origine.
L’aumento dell’aspettativa di vita e il crescente numero di persone anziane affette da osteoporosi rendono le fratture da fragilità una questione sempre più frequente, ma purtroppo spesso misconosciuta.
Questo articolo si propone di esplorare le differenze tra i vari tipi di fratture vertebrali, le cause della fragilità ossea e le opzioni di trattamento, con un’attenzione particolare alla classificazione delle fratture per una corretta gestione terapeutica.

Ne parliamo con il Prof Tamburrelli, ortopedico e chirurgo vertebrale in Ars Medica


1-Come si presenta una frattura vertebrale e la frattura da fragilità?

Il sintomo principale di una frattura vertebrale, è il dolore, associato anche ad un certo grado di impotenza funzionale. Esistono delle differenze tra le fratture traumatiche e quelle da fragilità o da osteoporosi.

Nel caso delle fratture traumatiche, il dolore e l’impotenza sono maggiori, poiché questo tipo di fratture sono la conseguenza di traumi maggiori quali per esempio incidenti stradali o incidente sportivi.

Invece le fratture da fragilità sono più tipiche dell’età avanzata e si presentano in maniera più subdola, perché sono quasi sempre la conseguenza di traumi minori di entità veramente bassa e in alcuni casi addirittura in maniera spontanea. Vi sono molto cause che possono portare ad una fragilità ossea, oggi si preferisce parlare di fragilità ossea, piuttosto che di osteoporosi, un termine che si usava di più in passato.

2-Quali sono le cause che possono portare ad una fragilità ossea?

Tra le cause principali dell’osteoporosi vi è:

  • sedentarietà;
  • alterazioni del metabolismo;
  • turbe alimentari;

Nella donna, la menopausa è uno dei fattori più importanti nel predisporre ad una situazione di una possibile osteoporosi. Vi sono situazioni in cui l’osteoporosi e peggiorata nettamente, per esempio da problematiche di tipo alimentare.

Spesso l’alimentazione è uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione, qualche volta questo aspetto è un po’ trascurato, altre volte invece viene fuori da corretta anamnesi del paziente si osserva che quest’ultimo non si alimenta correttamente.
Esistono delle forme di osteoporosi secondarie, secondarie a trattamenti medici, secondarie ad alterazioni endocrino metaboliche, che sono molto importanti e che devono essere riconosciute prontamente per poter poi mettere in atto correttivi medici opportuni e del caso.

La frattura vertebrale è un evento sempre più frequente oggi giorno, spesso sempre misconosciuto perché non correttamente interpretati i sintomi al loro esordio, Spesso il paziente si rivolge al pronto soccorso per dolore al rachide ma non viene ipotizzato in prima istanza una possibile frattura della colonna vertebrale.

3-Quando rivolgersi ad un ortopedico vertebrale?

L’approccio al paziente con frattura da fragilità, è un approccio che deve essere correttamente valutato, perché da questo che dipende la decisione terapeutica successiva. Il chirurgo vertebrale oggi è in grado di poter distinguere, tra quelle che sono le fratture, che possono essere trattate conservativamente e quelle che invece che possono richiedere un intervento chirurgico.

4-Quando è necessario l’intervento chirurgico?

Gli interventi chirurgici si possono distinguere in interventi chirurgici minori e quelli maggiori:

  • Intervento chirurgici minori: può essere effettuato con metodica percutanea mininvasiva, in anestesia locale, generalmente sono definite vertebro-plastiche o cifoplastiche e consistono nell’introduzione di una sostanza definita cemento, che serve da un lato a curare nell’immediato la sintomatologia dolorosa, ma soprattutto è importante poiché può prevenire la progressione dell’ulteriore deformità della vertebra, che se lasciata libera può andare incontro ad un crollo completo
  • Interventi chirurgici maggiori: devono essere sono riservati solo a casi ben selezionati, perché l’osteoporosi di per sé è una controindicazione relativa a trattamenti chirurgici maggiori.

Laddove necessaria una stabilizzazione anche con metodiche percutanee mininvasive può essere adoperata per il trattamento di queste fatture.

In Ars Medica sono presenti una serie di specialisti oltre al chirurgo vertebrale,  come il geriatra e l’endocrinologo che sono perfettamente in grado di inquadrare la problematica, utilizzando strumenti all’avanguardia per una corretta diagnosi e per poi successivamente individuare il trattamento più opportuno.

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